La musica è una delle forme d’arte più universalmente apprezzate e con radici antiche. Attraverso il tempo e le culture, l’umanità ha creato melodie e armonie che evocano emozioni, raccontano storie e connettono le persone in modo unico. Ma c’è un aspetto della musica che spesso passa inosservato, eppure è fondamentale per la sua bellezza e complessità: gli armonici.
Cosa Sono gli Armonici?
Gli armonici, noti anche come sovratonali o parziali, sono componenti essenziali delle onde sonore che si generano quando si suona uno strumento o si canta. Ogni suono è il risultato di un’onda sonora che vibra a una determinata frequenza. Gli armonici sono, in sintesi, frequenze multiple di questa frequenza fondamentale, che si presentano come piccole onde sovrapposte alla principale. Ogni strumento musicale e ogni voce umana producono una miscela unica di armonici che contribuiscono a dare al suono la sua distintiva timbrica.
Per comprendere meglio cosa sono gli armonici, consideriamo un esempio. Immaginiamo di suonare una corda di chitarra senza fermare la tastiera, creando così una nota aperta. La frequenza fondamentale, o la nota principale, che udiamo è il suono che corrisponde alla lunghezza della corda e alla tensione applicata. Ad esempio, se la corda è sintonizzata su Mi, il suono fondamentale sarà un Mi.
Tuttavia, quando strimpelliamo la corda, non produciamo solo il suono fondamentale. Si creano anche armonici, o sovratonali, che vibrano a frequenze multiple rispetto alla fondamentale. Quindi, oltre al suono di Mi, udiremo armonici che corrispondono a frequenze come Mi ottava, Mi quinta superiore, e così via. Questi armonici si combinano per dare al suono della chitarra la sua unicità timbrica.
Ruolo degli Armonici nella Musica Occidentale
Nella musica occidentale, gli armonici hanno una rilevanza storica e teorica notevole. Uno dei principali contributi a questa teoria è attribuito a Pythagoras, l’antico filosofo e matematico greco, che scoprì i rapporti tra le lunghezze delle corde e le frequenze dei suoni prodotti. Questi rapporti, noti come intervalli, costituiscono la base dell’armonia e della melodia nella tradizione musicale occidentale.
Nella scala musicale occidentale, gli armonici svolgono un ruolo essenziale nella creazione di accordi e armonie complesse. Ad esempio, un accordo di Do maggiore è composto dalla combinazione delle note Do, Mi e Sol. Ciascuna di queste note ha armonici che si sovrappongono, creando una trama sonora ricca e coinvolgente. Gli armonici sono quindi fondamentali per comprendere come le note interagiscono per creare la bellezza complessa della musica classica, jazz e pop.
Armonici nella Voce Umana
La voce umana è altrettanto ricca di armonici. Quando cantiamo o parliamo, le nostre corde vocali producono la frequenza fondamentale che determina la nota udita. Tuttavia, il suono della voce umana è notevolmente complesso grazie agli armonici che si aggiungono alla miscela sonora. Questi armonici vocali svolgono un ruolo cruciale nella modulazione dell’espressione. Gli artisti vocali possono variare la presenza di armonici per comunicare emozioni, creare effetti vocali speciali e modellare la timbrica del loro suono. Ad esempio, un cantante lirico potrebbe enfatizzare gli armonici più alti per creare un suono più brillante, mentre un cantante di blues potrebbe giocare con gli armonici più bassi per ottenere una voce calda e graffiante.
Gli Armonici nella Meditazione e nelle Tradizioni Spirituali
Oltre al loro ruolo nella musica, gli armonici hanno una profonda connessione con la spiritualità e la meditazione. Le tradizioni mongole e tibetane sono famose per il loro uso del canto armonico, noto anche come canto difonico o canto delle armoniche. Questa pratica antica implica la creazione di suoni armonici con la voce umana, producendo più di una nota contemporaneamente.
Nel canto armonico, il cantante crea una nota fondamentale e, contemporaneamente, produce armonici sovrapposti utilizzando il controllo delle loro corde vocali. Il risultato è un suono ricco e complesso che sembra provenire da più di una persona. Questa tecnica vocale è stata sviluppata nel corso dei secoli e ha acquisito una grande importanza nelle cerimonie religiose e spirituali tibetane.
In Tibet, il canto armonico è spesso utilizzato nei rituali buddisti e sciamanici. Questa pratica è una forma di meditazione sonora in cui il cantante si concentra sulla produzione di armonici per entrare in uno stato di trance e connessione spirituale. Questi suoni profondi e penetranti sono considerati veicoli per la comunicazione con il divino e per l’armonizzazione dell’anima.
Nelle culture mongole, il canto armonico è noto come “Khoomei” ed è una parte essenziale della loro eredità musicale. Il Khoomei è spesso utilizzato in competizioni e spettacoli, ma ha anche un significato spirituale. I cantanti mongoli credono che questa pratica sia un modo per comunicare con la natura e gli spiriti, oltre a promuovere la guarigione e l’equilibrio interiore.
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